2011 IL CAMMINO
Camminare è fare esperienza, ascoltare il silenzio, vedere il mistero. Tramite l’esperienza del camminare, con i suoi imprevisti e pericoli – metafora della nostra vita – si riesce a cogliere l’invisibile che ci avvolge costantemente. Occorre però, abbandonare il modello di velocità e la frenesia di movimento, spesso indirizzate solamente ad un eccesso di performance, per sentirsi viaggiatori dell’anima e mettersi in cammino per conoscere.
L’uomo soltanto possiede il sentimento della verticalità, per dirla con Honorè de Balzac, ed è il solo capace di camminare ai confini di ciò che non ha confini. In un cammino pensante, in cui si fa esperienza di svuotamento, dove vengono meno le nostre attese e le nostre forze, si acquisisce la capacità di stupirsi, di cogliere la spontaneità della natura che ci circonda, di porsi all’ascolto dell’essenza delle cose. Camminare diviene, allora, possibilità di lasciarsi andare ad emozioni vere, conoscere lo straniero che è in noi ed esplorare il Mistero ancora non conosciuto.