Un festival per elevare lo sguardo, scoprire le radici, cercare il sacro, aprirsi all’inatteso…

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2015 IL VUOTO

Il vuoto ci permette di elevarci ad uno stato di pienezza dell’Essere grazie ad un netto distacco dalle distrazioni – materiali e non – che la vita ordinaria ci pone davanti, e che diventano di fatto veri e propri ostacoli tra noi e la conoscenza di noi stessi. Osservandoli in quest’ottica, Smerillo e Montefalcone Appennino si prestano in particolar modo a ricoprire una funzione “isolatrice” per lo spirito, non offrendo nulla più che i luoghi stessi.
«Và col vuoto tra le mani, poiché questo è tutto. Questo è il mio dono. Se riesci a portare il vuoto tra le tue mani, allora ogni cosa diventa possibile. Non portarti dietro i tuoi pensieri, la tua conoscenza, non portarti dietro niente di ciò che riempie il secchio, e che non è altro che acqua, perché altrimenti guarderai sempre e solo il riflesso, e nient’altro. Nella ricchezza, nei beni materiali, nella casa, nell’automobile, nel prestigio, tu non vedrai che il riflesso della luna piena nell’acqua del secchio, mentre la luna vera è li, in alto, che ti aspetta da sempre. Lascia cadere il secchio, cosi che l’acqua sfugga via, e con essa la luna. Solo questo ti permetterà di alzare lo sguardo e vedere la vera luna nel cielo; ma prima devi avere conosciuto il sapore del vuoto, devi lasciar cadere il secchio della tua mente, dei tuoi pensieri: non più acqua, né luna. Il vuoto nelle mani» (Jung)