Un festival per elevare lo sguardo, scoprire le radici, cercare il sacro, aprirsi all’inatteso…

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SMERILLO

Il Festival si svolge a Smerillo, un piccolo Borgo medievale, dove vivono solo 50 anime, ai piedi dei Monti Sibillini, in provincia di Fermo.
Arroccato su un crinale roccioso, Smerillo con le sue case in pietra, i vicoli silenziosi, è il paese delle illimitate vedute panoramiche, degli ampi spazi e dei silenzi
A Smerillo non si compra e non si vende nulla… ma dove c’è poco di solito c’è moltissimo altro.
Smerillo non offre nulla se non i luoghi stessi, i silenzi, gli odori, i panorami sconfinati, ma proprio per questo offre la possibilità di trovare l’essenziale. In questo contesto di straordinaria bellezza ed essenzialità, che parla di coesione sociale, convivialità e tradizioni popolari, Smerillo diventa ambientazione ideale per un incontro annuale che offre la possibilità di riconnettersi con il proprio Io più profondo.
Il piccolo Borgo è da tempo divenuto “Cittadella della Poesia”, punto di incontro di poeti e persone di cultura che desiderano guardare il mondo dall’alto, lanciando ogni volta un messaggio culturale forte.

MONTEFALCONE APPENNINO

Per la sua struttura geologica, alpestre ed insieme marina, una delle attrazioni più singolari del paesaggio marchigiano. Appuntato a 760 metri slm. sopra un’ardita guglia calcarea a strapiombo sulle valli dell’Aso e del Tenna, circondato da boschi di castagni, roveri, lecci, pini ed abeti, deve il suo toponimo probabilmente ai “falchi” che nidificano sulla torre del castello del XII secolo. A Montefalcone si svolge la prima parte del Festival dedicata al Cinema con Film selezionati dal Trento Film Festival.

MONTELEONE DI FERMO

Sui documenti dei frati farfensi e sulle carte fermane, si legge che i primi popoli ad insediarsi nel luogo furono i Piceni e successivamente i Romani. Nel 410 circa, con la decadenza dell’Impero Romano, iniziarono le massicce invasioni barbariche dei Goti, dei Visigoti e degli Unni e verso il 570 giunsero nel Piceno i Longobardi che assediarono la comunità locale. Sembra che esistessero due aggregazioni riunite in un unico municipio: il primo detto Mons Leohun, in zona Poggio Castello, il quale sarebbe caduto sotto i Longobardi; ed il secondo insediamento detto Torre di Casole (attuale paese) che per 12 anni sostenne l’assedio per merito di un condottiero chiamato Leone. Dunque a Monteleone si sono incontrati diversi popoli poi uniti sotto il cristianesimo diffuso in questi territori dai monaci benedettini provenienti da Farfa. Il piccolo borgo di Monteleone di Fermo è rimasto, con la sua spettacolare torre esagonale, immutato nei secoli, offre arte, mete naturalistiche e panorami spettacolari. Negli anni passati è stato creato un Parco dei Vulcanelli di Fango che merita di essere visitato.